S. Agata
Rubiera (RE)
Restauro
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La chiesa parrocchiale di S. Agata è situata nella campagna rubierese, posta in posizione isolata e ben visibile nella campagna, su un terreno rialzato rispetto ai campi coltivati circostanti. I due corpi di fabbrica, chiesa e canonica, legati tra loro strettamente come mostra già la pianta Marliani del 1663, sono a contatto in corrispondenza della facciata della chiesa, parzialmente coperta.
La chiesa, di forma molto semplice, è riconducibile ad un impianto romanico notevolmente rimaneggiato nei secoli; all′essenziale volume principale sono accostate le cappelle laterali, palesemente successive rispetto al corpo originario.
A fronte di una spazialità neoclassica, leggibile nelle proporzioni degli elementi architettonici, la chiesa presenta un apparato decorativo più lezioso, riconducibile per la maggior parte al periodo eclettico (dalla fine dell′Ottocento al 1940), con particolari Liberty e neo-eclettici, realizzati da bravi decoratori. Si possono così trovare insieme, ad esempio, altari laterali settecenteschi e decorazioni a tempera con stilemi novecenteschi.
All′interno, i paramenti murari verticali presentavano situazioni generalizzate di degrado sia negli intonaci che nei tinteggi e nell′apparato pittorico-decorativo; nella zona del presbiterio era presente una pavimentazione incongrua in ceramica smaltata, che nascondeva, sotto una caldana di circa 7 cm, la pavimentazione originale in cotto quadrato, simile a quella già presente nella navata.
Tra il presbiterio e il coro era situato un altare in marmo rosso di Verona e Bianco Carrara, datato 1962, in cui era stato inserito un paliotto in scagliola carpigiana di pregevole fattura, purtroppo deturpato con l′eliminazione di un bordo. Tali manufatti, incongrui per dimensioni e materiali, sono stati rimossi.
Il progetto ha previsto un intervento di restauro completo degli interni, nonchè di una riorganizzazione dello spazio del presbiterio a fini liturgici. Il pavimento in cotto del presbiterio è stato riportato alla luce, ed è stato realizzato, tra le altre cose, un nuovo altare in scagliola carpigiana di dimensioni adeguate. Il paliotto rimosso è stato posizionato in esposizione su una delle pareti del presbiterio stesso.
Considerate le condizioni generali dell′interno dell′edificio, il progetto ha perseguito i seguenti obiettivi:
A. risanamento del degrado dei singoli materiali dell′ambiente interno;
B. recupero delle cromie e dell′apparato decorativo attualmente visibili, finalizzato a rendere coerenti le diverse parti architettoniche e plastico-decorative;
C. ricomposizione e valorizzazione dell′immagine complessiva interna e recupero delle simbologie liturgiche attraverso l′adeguamento liturgico.
luogo: Rubiera (RE)
committente: parrocchia S. Agata V. e M.
progetto: arch. Emilia Lampanti
collaboratori: arch. Chiara Gandolfi, arch. Wainer Zannoni
direzione lavori: arch. Emilia Lampanti
progettazione: 2002, 2007
realizzazione: 2003-2004 I stralcio, 2008 II stralcio
imprese esecutrici: Claudia Carpenito e Roberta Notari restauri (RE) I stralcio, Luigi Franceschi restauri (RE) II stralcio
fotografie: Studio di architettura Lampanti
La chiesa, di forma molto semplice, è riconducibile ad un impianto romanico notevolmente rimaneggiato nei secoli; all′essenziale volume principale sono accostate le cappelle laterali, palesemente successive rispetto al corpo originario.
A fronte di una spazialità neoclassica, leggibile nelle proporzioni degli elementi architettonici, la chiesa presenta un apparato decorativo più lezioso, riconducibile per la maggior parte al periodo eclettico (dalla fine dell′Ottocento al 1940), con particolari Liberty e neo-eclettici, realizzati da bravi decoratori. Si possono così trovare insieme, ad esempio, altari laterali settecenteschi e decorazioni a tempera con stilemi novecenteschi.
All′interno, i paramenti murari verticali presentavano situazioni generalizzate di degrado sia negli intonaci che nei tinteggi e nell′apparato pittorico-decorativo; nella zona del presbiterio era presente una pavimentazione incongrua in ceramica smaltata, che nascondeva, sotto una caldana di circa 7 cm, la pavimentazione originale in cotto quadrato, simile a quella già presente nella navata.
Tra il presbiterio e il coro era situato un altare in marmo rosso di Verona e Bianco Carrara, datato 1962, in cui era stato inserito un paliotto in scagliola carpigiana di pregevole fattura, purtroppo deturpato con l′eliminazione di un bordo. Tali manufatti, incongrui per dimensioni e materiali, sono stati rimossi.
Il progetto ha previsto un intervento di restauro completo degli interni, nonchè di una riorganizzazione dello spazio del presbiterio a fini liturgici. Il pavimento in cotto del presbiterio è stato riportato alla luce, ed è stato realizzato, tra le altre cose, un nuovo altare in scagliola carpigiana di dimensioni adeguate. Il paliotto rimosso è stato posizionato in esposizione su una delle pareti del presbiterio stesso.
Considerate le condizioni generali dell′interno dell′edificio, il progetto ha perseguito i seguenti obiettivi:
A. risanamento del degrado dei singoli materiali dell′ambiente interno;
B. recupero delle cromie e dell′apparato decorativo attualmente visibili, finalizzato a rendere coerenti le diverse parti architettoniche e plastico-decorative;
C. ricomposizione e valorizzazione dell′immagine complessiva interna e recupero delle simbologie liturgiche attraverso l′adeguamento liturgico.
luogo: Rubiera (RE)
committente: parrocchia S. Agata V. e M.
progetto: arch. Emilia Lampanti
collaboratori: arch. Chiara Gandolfi, arch. Wainer Zannoni
direzione lavori: arch. Emilia Lampanti
progettazione: 2002, 2007
realizzazione: 2003-2004 I stralcio, 2008 II stralcio
imprese esecutrici: Claudia Carpenito e Roberta Notari restauri (RE) I stralcio, Luigi Franceschi restauri (RE) II stralcio
fotografie: Studio di architettura Lampanti
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