Centro diocesano
Marola (RE)
Architettura
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Il complesso monumentale di Marola (RE) sorge a circa 800 m slm, immerso nella natura, in un luogo da secoli votato al silenzio e alla spiritualità.
Novecento anni di storia caratterizzano il complesso nato come sede di un eremitaggio-ospitale-monastero benedettino con chiesa, voluto da Matilde di Canossa (1102-1106) e in seguito divenuto dimora nobiliare.
Nel 1824 il complesso è ampliato e trasformato in sede del Seminario diocesano; nel 1973 nasce il Centro diocesano di Spiritualità e Cultura.
L′intervento, progettato da un team multidisciplinare coordinato e diretto dallo Studio Lampanti, ha interessato una superficie di 4500 mq.
Il progetto realizzato ha permesso di valorizzare il complesso come polo attrattivo per lo sviluppo di un turismo lento in grado di rafforzare l′identità e l′economia locale. In particolare, sono stati realizzati circa 90 posti per l′ospitalità notturna e 180 posti per l′attività ricettiva (realizzazione di: aula pastorale, reception, foyer, sale incontri, cappella, spazi di ristoro e sale da pranzo).
Il progetto ha permesso la razionalizzazione della distribuzione interna, il miglioramento antisismico e consolidamento statico, la valorizzazione delle caratteristiche morfologico-architettoniche attraverso l′uso di tecnologie e materiali tradizionali.
I temi tecnici quali il superamento delle barriere architettoniche e l′introduzione di impiantistica a basso impatto sulle strutture sono stati declinati secondo le caratteristiche storico tipologiche del bene. Inoltre, il passaggio da Seminario a Centro Spirituale ha portato il complesso ad essere vissuto e fruito da chiunque sia alla ricerca di un luogo di silenzio e meditazione.
L′intervento ha stimolato il dialogo tra gli spazi architettonici e il genius loci (il legame con l′elemento naturalistico evidenziato dalla scelta dei materiali e dalla valorizzazione dei coni prospettici sul paesaggio). Il linguaggio espressivo contemporaneo, mai mimetico, sottolinea da un lato gli importanti passaggi storici della fabbrica e dall′altro la rilettura e interpretazione dello spazio collettivo ad uso culturale e religioso in chiave attuale.
Nel 2020 l′opera ha ricevuto il Primo premio UNESCO la Fabbrica nel Paesaggio promosso dall′Organizzazione delle Nazioni Unite per l′Educazione, le Scienze e la Cultura, la Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l′UNESCO, con l′alto patrocinio del Parlamento Europeo.
Edificio vincolato ai sensi D.L. 42/2004
Alta sorveglianza: Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio delle provincie di Bologna, Modena, Reggio Emilia (arch. Paola Grifoni, arch. Elisabetta Pepe, arch. Emanuela Storchi)
luogo: Marola (RE)
committente: Diocesi Reggio Emilia Guastalla, Seminario Vescovile di Marola
progetto: arch. Emilia Lampanti
collaboratori: arch. Chiara Gandolfi, arch. Elena Macchioni, arch. Chiara Valli, arch. Michela Dallari
strutture: ing. Paolo Delmonte, coll.: ing. Rita Parisoli (studio InGeos)
progetto impianti: Termotecnici Associati, Penta Engeneering, studio arch. Iotti
direzione lavori: arch. Emilia Lampanti
progettazione: 2007-2012
realizzazione: 2008-2012 (completato primo stralcio)
superficie di intervento: 4500 mq
imprese esecutrici: ATI tra Società Cattolica costruzioni edili e stradali spa (RE), COESA srl (RE), Torreggiani C. spa (RE)
fotografie: Studio di architettura Lampanti, James Bragazzi Fotografo
Novecento anni di storia caratterizzano il complesso nato come sede di un eremitaggio-ospitale-monastero benedettino con chiesa, voluto da Matilde di Canossa (1102-1106) e in seguito divenuto dimora nobiliare.
Nel 1824 il complesso è ampliato e trasformato in sede del Seminario diocesano; nel 1973 nasce il Centro diocesano di Spiritualità e Cultura.
L′intervento, progettato da un team multidisciplinare coordinato e diretto dallo Studio Lampanti, ha interessato una superficie di 4500 mq.
Il progetto realizzato ha permesso di valorizzare il complesso come polo attrattivo per lo sviluppo di un turismo lento in grado di rafforzare l′identità e l′economia locale. In particolare, sono stati realizzati circa 90 posti per l′ospitalità notturna e 180 posti per l′attività ricettiva (realizzazione di: aula pastorale, reception, foyer, sale incontri, cappella, spazi di ristoro e sale da pranzo).
Il progetto ha permesso la razionalizzazione della distribuzione interna, il miglioramento antisismico e consolidamento statico, la valorizzazione delle caratteristiche morfologico-architettoniche attraverso l′uso di tecnologie e materiali tradizionali.
I temi tecnici quali il superamento delle barriere architettoniche e l′introduzione di impiantistica a basso impatto sulle strutture sono stati declinati secondo le caratteristiche storico tipologiche del bene. Inoltre, il passaggio da Seminario a Centro Spirituale ha portato il complesso ad essere vissuto e fruito da chiunque sia alla ricerca di un luogo di silenzio e meditazione.
L′intervento ha stimolato il dialogo tra gli spazi architettonici e il genius loci (il legame con l′elemento naturalistico evidenziato dalla scelta dei materiali e dalla valorizzazione dei coni prospettici sul paesaggio). Il linguaggio espressivo contemporaneo, mai mimetico, sottolinea da un lato gli importanti passaggi storici della fabbrica e dall′altro la rilettura e interpretazione dello spazio collettivo ad uso culturale e religioso in chiave attuale.
Nel 2020 l′opera ha ricevuto il Primo premio UNESCO la Fabbrica nel Paesaggio promosso dall′Organizzazione delle Nazioni Unite per l′Educazione, le Scienze e la Cultura, la Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l′UNESCO, con l′alto patrocinio del Parlamento Europeo.
Edificio vincolato ai sensi D.L. 42/2004
Alta sorveglianza: Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio delle provincie di Bologna, Modena, Reggio Emilia (arch. Paola Grifoni, arch. Elisabetta Pepe, arch. Emanuela Storchi)
luogo: Marola (RE)
committente: Diocesi Reggio Emilia Guastalla, Seminario Vescovile di Marola
progetto: arch. Emilia Lampanti
collaboratori: arch. Chiara Gandolfi, arch. Elena Macchioni, arch. Chiara Valli, arch. Michela Dallari
strutture: ing. Paolo Delmonte, coll.: ing. Rita Parisoli (studio InGeos)
progetto impianti: Termotecnici Associati, Penta Engeneering, studio arch. Iotti
direzione lavori: arch. Emilia Lampanti
progettazione: 2007-2012
realizzazione: 2008-2012 (completato primo stralcio)
superficie di intervento: 4500 mq
imprese esecutrici: ATI tra Società Cattolica costruzioni edili e stradali spa (RE), COESA srl (RE), Torreggiani C. spa (RE)
fotografie: Studio di architettura Lampanti, James Bragazzi Fotografo
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